Benvenuto autunno!
Benvenuto Mabon, figlio della Grande Madre, luce eterna e fertile della vita.
Con l’equinozio è arrivato quel particolare momento in cui sulla Terra, immerge le proprie radici nel buio.
Gaia è l’essenza della Terra, il suo rumore sbatte oltre le gocce d’acqua che celebrano questo giorno. Le sue parole sono tuoni e lampi in lontananza. Il suo vestito diventa scuro, si dipinge del poderoso rosso dell’Autunno, il sangue, le sue mestruazioni, il potere del seme e dell’involucro diventano eclissi che pervadono l’intero cosmo.
La magia dell’Autunno attraversa le pareti di Gaia, che si richiude su se stessa come antica e splendida orchidea. Chiude le sue labbra, chiude il suo animo nel potere del seme, promessa che fa a se stessa di ritornare di nuovo al glorioso giorno in cui splendida fiorisce ancora e ancora.
Gaia muta la sua essenza, cosi mutiamo anche noi in questo cerchio di essenza primordiale, di questo abbraccio materno che scalda il cuore e rincuora l’animo. Gaia diventa culla eterna del nostro spirito, come tomba che professa la morte, apparente, lucida, come se fosse il disegno di un indovino zoppo e sordo. La morte viene professata nel buio, lì dove il seme riesce a concentrarsi, lì dove Gaia dischiude i petali dell’eterno fiore del cosmo.
Gaia si apre ad una nuova essenza, anche ella compie il sacrificio eterno, la morte giunge per portare la vita […] li lontano nella Primavera.
Gaia compie il suo sacrificio.
Gaia ci ricorda che anche noi dobbiamo compiere il nostro sacrificio.
Spargendo sulla nuda terra, altri semi, i nostri sogni, i nostri desideri. Lasciandoli crescere all’interno della Terra. All’interno di Gaia stessa.
Si trasforma in questo autunno, diventando il seme che rinascerà, il seme che custodisce altri semi. La sua non è solo una promessa, ma è il compito che lei stessa morendo porterà a termine. Lei partorirà altri semi, altri fiori, e tutto il buio della terra, sarà solo un ricordo, di nuovo la Luce brillerà come un terno bagliore di petali di stelle.
Diamo il benvenuto a questi rumori a questi suoni a quest’estasi di magia.
Chiudi forte gli occhi, stringili più forte che puoi, e pensa a tutti i tuoi autunni preferiti, nitidi e perfetti, tutti legati assieme come una pila di carte. Questo è come appare, la terribile, meravigliosa brillantezza dei colori fatati. Prova ad annusare il duro, pallido legno che emana un pungente fumo verde nel pomeriggio. Per sentire il piacevole sole dorato sulla tua pelle, più dolce e piacevole e più prezioso persino della luce del tuo angolo da lettura preferito al termine della giornata.
Catherynne M. Valenti
23 Settembre 2015 La Soffitta delle Streghe